Kery Beth - 2011 - Tocco proibito by Kery Beth

autore:Kery Beth
La lingua: ita
Format: mobi, epub
editore: Harlequin Mondadori
pubblicato: 2012-06-14T22:00:00+00:00

15

Sean parcheggiò nel suo posto riservato, spense il motore, poi rimase immobile, con le mani sul volante. Ci fu un lungo silenzio carico di tensione, in cui neanche Genevieve si mosse per scendere dalla vettura.

«Sean, non posso più restare nell'attico» dichiarò lei infine.

Lui emise in un lungo sospiro il fiato che stava trattenendo in attesa che lei pronunciasse proprio quelle parole. Si aspettava la sua obiezione; a dir la verità attendeva il suo annuncio sin da quando erano risaliti in macchina. Per tutto il tragitto erano rimasti entrambi muti fino a quel momento.

«Invece puoi» replicò lui in tono pacato ma fermo. «Devi stare qui per forza.»

«Allora dovrai andartene tu.»

Avvertendo una nota disperata nella sua voce, Sean si voltò di scatto a guardarla. «Non avere paura, Genny. Non c'è nessuna legge che ci impedisce di stare insieme.»

«Ma l'ispettore Franklin...»

«Franklin stava solo provocando. Sì, magari l'ha incuriosito vederci insieme, ma il fatto che tu sia con me oggi non può collegarsi in alcun modo con quello che è successo tre anni fa. Inoltre credo che gli sia parso logico che tu stia alla Sauren-Kennedy, considerato che la tua casa è andata distrutta in un incendio.»

«Dici sul serio?» esclamò lei, esterrefatta. «Se mai Franklin dovesse scoprire quello che c'è stato fra noi tre anni fa... e quello che c'è ora, potrebbe pensare a un possibile movente.»

Sean scosse la testa. «No, il fatto che fossimo insieme oggi è una conseguenza indiretta dell'incendio, non significa certo che a quell'epoca io e te avessimo una relazione» insistette.

«Ma siamo stati insieme quando Max...»

Genevieve tacque, sopraffatta dall'imbarazzo. Lo addolorava vederla tanto impaurita; avrebbe voluto rassicurarla che Franklin non l'avrebbe arrestata per l'omicidio di Max solo perché l'aveva vista in sua compagnia. Doveva convincerla del fatto che non correva alcun rischio di essere incriminata, perché non era assolutamente disposto a farla andare via. Non le avrebbe permesso di trovare un'altra sistemazione finché non avesse chiarito la situazione. Il fatto che Franklin fosse rientrato nella loro vita non era una delle preoccupazioni più pressanti al momento. Il suo timore più grande era che qualcuno stesse perseguitando Genny perché aveva in suo possesso qualcosa d'importante, forse senza neanche saperlo; e che questo misterioso individuo potesse farle del male se gli fosse stata d'ostacolo.

Nel tentativo di confortarla, le accarezzò una guancia con dolcezza. «Franklin non ha elementi contro di noi. È solo un poliziotto scrupoloso che indaga su degli avvenimenti sospetti, sperando di trovare una pista che gli permetta di risolvere il caso. Ripeto, vederci insieme stasera non è rilevante in alcun modo.»

Genevieve aprì la bocca per protestare ma lui scosse la testa, troncando sul nascere le sue obiezioni.

«È così, credimi» insistette. «Il fatto che io ti abbia accompagnata in un posto tre anni dopo la morte di Max non costituisce un movente per il suo omicidio, considerato che l'incendio è un ottimo motivo che spiega la tua presenza presso la sede della ditta, che è anche tua.»

«Sicuro?»

«Sì, stai tranquilla» replicò lui con fermezza.

«Però a me sembra un'imprudenza che io resti qui, considerato che Franklin potrebbe insospettirsi.

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